L'Agenzia ha approvato la rimborsabilità della molecola nel carcinoma a cellule renali e nel tumore del polmone
Oggi anche i pazienti italiani colpiti da carcinoma a cellule renali e da tumore del polmone non a piccole cellule hanno a disposizione una nuova arma: nivolumab. Già nel 2013 Bristol-Myers Squibb aveva reso disponibile per i pazienti ipilimumab, primo farmaco immuno-oncologico attivo nel melanoma avanzato. Nivolumab è il primo farmaco anti-PD-1 per il quale l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) a marzo 2016 aveva stabilito la rimborsabilità nel trattamento del melanoma avanzato e del tumore del polmone non a piccole cellule squamoso avanzato.
Oggi l’evoluzione continua con due nuove indicazioni: nel carcinoma a cellule renali avanzato pretrattato e nel tumore del polmone non a piccole cellule non squamoso localmente avanzato o metastatico dopo una precedente chemioterapia. Il regime di rimborsabilità, in classe H, è stabilito da due determinazioni dell’Aifa (n. 252/2017 e n. 253/2017) pubblicate in Gazzetta Ufficiale. Nel 2016 in Italia sono stati stimati 11.400 nuovi casi di carcinoma renale e oltre 41mila di tumore del polmone. I pazienti colpiti da queste neoplasie possono oggi contare su una nuova terapia che prolunga significativamente la sopravvivenza a lungo termine garantendo una buona qualità di vita.
Il via libera dell’Aifa segue le decisioni della Commissione europea che ha approvato la commercializzazione di nivolumab in queste due indicazioni ad aprile 2016.
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